28 luglio 2014

“Innamorarsi a Notting Hill” di Ali McNamara


Io non volevo leggere questo libro.
Non mi piacevano la copertina, il titolo e nemmeno il nome dell’autrice.
Ho letto la tramina (di solito mi fermo alle prime righe per non rovinarmi la sorpresa, perché comunque l’attacco della tramina è tutto!!) e non mi è piaciuta nemmeno quella.
Ma nonostante i cattivi presentimenti ho deciso comunque di dargli una possibilità.

Vi chiedete perché? Risponderò in maniera filosofica: avete mai pensato a quante volte nella vita si voglia “dare una possibilità” a qualcosa? Anche quando ci sono i presupposti sbagliati, anche quando vuol dire fare delle scelte difficili. Con i libri a me succede spessissimo: mi dico “Diamogli una chance, magari non è poi così male!” (pensate agli ultimi 2 libri della trilogia di “Cinquanta sfumature”) e poi vengo fatalmente… delusa!!!! (appunto, pensate agli ultimi 2 libri della trilogia di “Cinquanta sfumature”).

Potete quindi immaginare quale sia stato l’epilogo anche stavolta… che peccato.
In libro è di rara inconsistenza, frivolo, volatile, come una spolverata di zucchero a velo. Ma non è inconsistente per il genere a cui appartiene (lo dico prima che alcuni di voi inizino a malignare), quanto per la fragilità del concetto alla base della storia. Sempre per rimanere in tema di torte (o di terreni), se consideriamo che tutto nasce da una presunta passione per il cinema della protagonista, la trama diventa friabile fino a sgretolarsi.

#1: let me say che quella NON è vera passione per il cinema. Amare e nominare sempre le solite 10 commedie romantiche non vuol dire né conoscere il cinema, né apprezzarlo…… di commedie romantiche ne devi nominare almeno 100! ;)

#2: cercare di dimostrare che è possibile “vivere la vita come in un film” è un’assurdità. Non solo perché è una pretesa assurda, ma perché è assurdo che qualcuno possa crederci, la protagonista in primis, che assurdamente si intestardisce a cercare scene da film nella vita reale. Come state dicendo? Sì, esatto: è assurdo!

#3: amica, se “la vita non è un film porno” (cit.) di sicuro non puoi nemmeno aspettarti che sia una commedia romantica! Sveglia!

Dai su, imponiamo a questa recensione un barlume di serietà: nelle commedie d’amore tante cose non sono credibili e spesso nemmeno verosimili mentre oscillano tra desiderio e illusione. Ma imbastire una storia su uno spunto così farraginoso porterà poi a 300 pagine di pura inconsistente… noia! Il problema di fatto è che poi, andando avanti nella lettura, non si crederà più a una sola parola e tutti gli episodi verranno vissuti con distacco, con diffidenza o -a mio avviso ancora peggio- con indifferenza.

Sto facendo fatica a scrivere la recensione di un libro così inconsistente e scivoloso, di cui si salvano solo le poche pagine finali in cui l’autrice ha riepilogato le curiosità dei film nominati nel corso della storia… meglio finirla qui, con malcelata amarezza.


The LR advice: il consiglio è francamente di evitarlo, ma di non farsi scoraggiare. Continuate a dare fiducia ai libri, perché spesso le belle storie si nascondono dietro a copertine o titoli davvero poco fortunati. E anche se non era questo il caso, vi posso assicurare che stanno per arrivare due recensioni… E-SPLO-SI-VE!!! Volete un’anticipazione? Vi dico solo 2 parole: REBECCA CHANCE!!! Stay tuned!

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