12 aprile 2015

"Due varianti di me" di Dani Atkins


Recensire questo libro è molto difficile. Non perché sia particolarmente complesso o per la sua brevità (e chi mi segue sa quanto io non ami i libri brevi), quanto perché sarebbe difficile fare qualsiasi tipo di commento sul libro senza svelarne la trama o il finale!!!
Perciò non me ne abbiate, stavolta la mia recensione sarà un vero e proprio leak :(

Devo dire che il libro non è particolarmente ben scritto: é spezzato in due (come ovvio se no non sarebbe stato definito "il nuovo Sliding Doords") e la narrazione e lo snodarsi della storia non lo rendono veramente convincente. Quando dico "lo snodarsi della storia" intendo proprio la serie di fatti, di dialoghi e di situazioni che si susseguono in particolare nella vita n°2 della protagonista, ovvero quella che occupa il 90% del libro. 
E' un peccato che quello che le accade (intendo le cose normali che le accadono) siano così scontate, l'inizio del libro lasciava sperare diversamente.

Dopo questa premessa vi aspettereste una recensione breve (e in effetti sarà così) e la testimonianza di una lettura fatta più per dovere che per piacere.
E invece qualche piacere per fortuna c'è stato: il filo sottile del continuare a chiedersi dove fosse la "magia", quale delle due vite di Rachel fosse quella vera.
Forse sono stati un po' pochi gli indizi lasciati sul cammino (il profumo del dopo barba, la sirena dell'ambulanza, il trillo della sveglia) che hanno reso il libro misterioso e incuriosente, e forse la chiusura è stata un po' affrettata. Ma nonostante queste pecche stranamente la storia si fa ricordare, riesce proprio a innescare un pensiero fisso, un tarlo che rode la mente finché non viene svelato.

Mi rivolgo a quelle di voi che l'avessero già letto (attenzione per le altre, spoilerata in arrivo): ma voi l'avevate capito che era tutto un sogno? L'avevate capito che Rachel era in coma e si stava immaginando tutto?
E se sì, come ci siete rimaste? Io un po' di delusione l'ho avuta!! Sarà che sono in un periodo di amore per il genere fantasy, ma ero già lì che mi prefiguravo realtà parallele, alter ego e deja-vu! E' stato uno shock alla fine capire che la spiegazione fossi così "razionale"! 

Forse è questa la chiave del libro: ti fa insospettire seminando il dubbio, la sensazione che qualcosa di mistico sia successo e possa veramente accadere.. e poi BAM! Ti sbatte in faccia un ritorno alla realtà dei più crudeli.

Ripeto, sarò in un periodo di feeling col fantasy, ma chi non ha sognato almeno una volta di poter tornare indietro, poter cambiare qualche fatto del passato avendo coscienza del futuro, sostanzialmente cambiare il passato con l'ausilio del senno di poi. E' il problema di tutte quelle persone che vivono di rimpianti (attenti bene, non di rimorsi, quelle proprio non mi piacciono), rimpianti per cose non fatte-non dette-non provate... semplicemente non vissute. 
E quindi, rovesciando ogni aspettativa che potevate aver nutrito dalla premessa, in realtà il libro mi è piaciuto perché mi ha fatta sognare un passato alternativo possibile e poi mi ha ricordato che dai sogni, purtroppo, bisogna sempre svegliarsi...

The LR advice: chiaramente se non l'avete letto non ha alcun senso che vi mettiate a leggerlo dopo che vi ho svelato il finale (ma io vi avevo avvisate). Però se siete una di quelle persone come me che quando guarda un film va su Wikipedia per leggere la trama e sapere in anteprima cosa succede, allora ve lo consiglio: sarà come mangiare un uovo di Pasqua senza sorpresa... vi rimane pur sempre il piacere del cioccolato!

3 aprile 2015

"Che ci importa del mondo" di Selvaggia Lucarelli


Come altro poteva essere un libro di Selvaggia Lucarelli se non scoppiettante, intensissimo, frizzante, trascinante?
Come altro poteva lasciarti se non senza fiato come dopo una corsa, emozionata, stordita, stupita, sopraffatta, coinvolta?
Cos'altro poteva essere se non un'esperienza folle, un giro sulle montagne russe, un'iperbole, una maratona, una voglia incontenibile?

"Che ci importa del mondo" è tutto questo, ma anche di più.
Le parole non mi sgorgano fuori facilmente come a lei, non riesco a dipingere così bene quelle situazioni, la mia prosa non ha il suo ritmo, ma quello che mi sono ripromessa comunque dopo aver finito di leggere è stato di rendere onore tramite la mia recensione a questo libro camaleontico e imprevedibile! 

A metà tra satira, scherzo, intensità, commozione, dramma, immedesimazione, cinismo e ingenuità, il libro ti porta davvero in un altro mondo. Ma non un mondo "diverso", una vera e propria realtà parallela. E' la tua città, Milano, è la tua tv, quella generalista, è quello che conosci, ma è come se tutto fosse impersonato da degli alter ego.
Vuoi dirmi che Viola non è Selvaggia, che la Speranza non è la D'Urso, che Orlando non è Leon, che Vasco non è Renzi/Grillo/Pisapia, che Ivana-Ilaria-Anna.... non sono Ivana-Ilaria-Anna...???

Quanto coraggio quello di una blogger, esporre la propria vita così tanto che poi sembra che gli altri ti conoscano, che abbiano il diritto di giudicarti, di dire cosa avresti dovuto fare, dire e perché. Quanto coraggio, non esibizionismo, sia chiaro.

Selvaggia Lucarelli è uno dei miei personaggi preferito nel mondo dello spettacolo (?), del giornalismo (?), dell'opinione (?)... non so bene in  che mondo, ma so che qualunque cosa partorisca quella sua penna geniale è sempre eccellente.

Attenzione però, se non la conoscete, se non sapete come scrive, preparatevi a una doccia fredda. Il suo ritmo è frenetico, le parole si affastellano l'una sull'altra ed è quasi difficile seguirla, ti sembra sempre di essere rimasta un pezzo indietro e di dover tornare a leggere quello che diceva due righe fa. Questo succede con quegli scrittori che scelgono accuratamente ogni parola, in cui ogni sentenza non è messa a caso, in cui potresti stare ore a fare foto col cellulare per ricordare le frasi migliori: il problema è che poi quel cellulare non lo molleresti più perché sono tutte frasi migliori.

Una a dire il vero l'ho fotografata, volevo portarmi un piccolo souvenir nel blog. Volete sapere quale?
.....Non lo so più neanche io! L'ho cancellata.. ho pensato che un piccolo souvenir non sarebbe bastato a significare l'interezza del libro.

E così di questo viaggio cosa mi resta? Non ho il rullino pieno di fotografie, non ho nemmeno un piccolo souvenir, cosa rimane? 
Solo quello che è davvero importante che rimanga: un bellissimo ricordo!

The LR advice: non avrebbe avuto senso raccontarvi la genialità delle battute del Gruppo Testuggine, la straziante agonia che ti assale dal capitolo 16 in poi, le avventure incessanti che si susseguono in queste 553 pagine, la gioia di scoprire che anche anche un'autrice così famosa ha avuto voglia, bisogno, carattere per scegliere un lieto (anzi, lietissimo) fine. No, niente avrebbe avuto senso per descrivere questo bellissimo libro. 

In effetti sarebbero bastati 140 caratteri: come quelli del tweet che ho scritto a Selvaggia una volta finito di leggere l'ultima riga dell'ultima pagina: "@stanzaselvaggia il tuo libro #checiimportadelmondo è eccezionale! Grazie!"

E io, che Selvaggia Lucarelli una volta ho avuto il piacere di conoscerla davvero, spero proprio di aver rispettato l'obiettivo e di aver reso l'onore che merita il suo bellissimo libro. 
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