Buon Anno!!!!!!!!!!!!
E non solo perché è iniziato il 2013, ma anche perché grazie
a questo libro è stato proprio… un buon inizio d’anno!!! Ah, finalmente una
recensione positiva, era troppo tempo che non facevo altro che stroncare libri
e stavo iniziando a perdere fiducia nel sistema narrativo internazionale.
Meno male che è arrivato “Donne con il tacco 12”!!! ……. Ehm….sì
lo so, il titolo è una vera schifezza: vi confesso che un sacco di amiche mi
prendono in giro per i libri che leggo solo perché si limitano a giudicarli dai
titoli che, ammettiamolo, il più delle volte sono degni di un Harmony del 1990…
È proprio questo il caso di titolazione infelice, anche se
poi invece la storia la smentisce completamente. È stata una vera sorpresa:
finalmente un libro con un’ossatura e uno spunto creativo forti. È praticamente
un giallo (e ripeto, dal titolo lo avreste mai detto?) con un bel crimine alla
base e le vicende di 3 sorelle belle, ricche e competitive che si intersecano e
si rincorrono fino a portarti allo svelamento del mistero finale.
Piccola parentesi prima di proseguire con la recensione: io
ADORO i libri con 3 protagoniste!! È come ai saldi “paghi 1 prendi 3”, perché
ogni protagonista ha la sua storia, un suo carattere preciso (e fortemente
caratterizzato per distinguerlo dagli altri), e tu non sei costretta a
scegliere per chi parteggiare, ma ti puoi gustare il buono che esce da ciascuna
protagonista… un po’ come quando al ristorante ordini un tris di primi! Io personalmente
la chiamo “Teoria dei Power Rangers”: ci avete mai fatto caso che quando si ha
una squadra di protagonisti, ciascuno incarna una caratteristica essenziale e
differenziante, complementare rispetto agli altri, e che la sensazione che
rimane è di maggior ricchezza e varietà?
Ebbene, la cosa carina di questo libro è che le 3 sorelle
sono tutte ottimamente delineate e i capitoli si alternano dando spazio una
volta all’una, una volta all’altra… forse sarebbe potuto migliorare ancora se
la narrazione stessa fosse stata affidata alle singole protagoniste, ma
pazienza, mi è piaciuto anche così. Personalmente sono rimasta anche molto
soddisfatta di alcune scelte particolarmente “crude” ed esplicite nella
descrizione di momenti di forte passione o forte tensione: il capitolo della
dominazione sadomaso fatta da Maxie (la sorella cattiva, per intenderci) con la
successiva scena di autoerotismo nei bagni del Parlamento Inglese è stata una
delizia….“Cinquanta sfumature” beccati questa, non vali neanche la metà di un
romanzo che di ambizioni erotiche o di botteghino non ne aveva nemmeno una!
Tiè!
Prima di chiudere con l’ultima nota positiva, devo fare
giusto 2 osservazioni critiche di routine: 1) è un peccato vedere che l’autrice
abbia sentito più “sue” le protagoniste buone della storia (Deeley e Devon)
rispetto alla sorella cattiva, che in quanto tale era invece la figura più
interessante… ma per i cattivi tifo sempre solo io? 2) quando la smetteranno
gli stranieri di avere una visione così stereotipata dell’Italia e di noi
italiani? Ma siamo davvero solo fieri spaghettari, amanti delle auto veloci e
gesticolatori compulsivi? Che amarezza…
C’è bisogno di tornare a sorridere, dunque menzioniamo
l’ultimo aspetto positivo del libro; non so se anche voi ve lo siete chiesto,
ma a me questa domanda sorge spontanea: ma gli uomini in questo libro
dove sono???? Ragazze festeggiamo perché… non ci sono!!! O meglio, ci sono, ma
sono irrilevanti, schiacciati come formiche dalla personalità delle 3
protagoniste. Sono inutili, accomodanti, accondiscendenti, pusillanimi, “mezz’uomini,
ominicchi, pigliainculo e quaquaraquà” (come vuole una citazione di letteraria
memoria). No, non voglio dire che staremmo meglio senza (sennò addio alla
letteratura romantica, se non ci fossero più gli uomini a complicarci la vita),
dico solo che dopo tanti libri con personaggi maschili opprimenti, bugiardi e
traditori, mi ha fatto piacere un po’ di sano femminismo testosterone-free! Girlz rulez!!!
The LR advice:
come da politica del blog, non vi ho svelato niente della trama, ma stavolta
anche perché c’è un bel mistero gustoso alla base della storia e non voglio
rovinavi la sorpresa. Quindi leggete e sappiatemi dire se alla fin fine il
personaggio di Maxie è piaciuto solo a me…
Con anni di ritardo arrivo anche io!
RispondiEliminaSi il titolo é una porcheria... Bad Sisters (l'originale) é di gran lunga migliore, però al supermercato mi ha attirata la copertina con le scarpe, quindi forse la scelta ha un suo perché :)
Io mi riconosco in Devon per i problemi con la bilancia (che ora in parte ho risolto).
Complimenti per il blog!
Grazie Sabrina!!! La saga dei titoli sbagliati per i libri di Rebecca Chance continua!!! Se li hai letti, dai un occhio alla mia recensione di “Amori, bugie e tacchi alti” & “Le cattive ragazze portano i tacchi alti” e fammi sapere cosa ne pensi!! La trovi qui: http://lettureromantiche.blogspot.it/2014/08/amori-bugie-e-tacchi-alti-le-cattive.html
RispondiEliminaCiao e grazie dei complimenti ;)