Forse non ve l’ho mai detto, ma io sono della vergine.
Avete presente quel tipo di persone precise, metodiche e puntuali? Eccomi. Ed
ecco perché, visto che a Natale mi hanno regalato l’ultimo libro di Karen Swan,
non ho potuto iniziarlo senza prima aver prima recensito il libro precedente,
ovvero “Un diamante da Tiffany”.
Se mi seguite da un po’ avrete certo notato che è da un
anno che mi porto dietro gli altri “pezzi” della Tiffany Saga, quello della
Swan e quello della Weisberger, già letti, amati, apprezzati tantissimo ma mai
recensiti. La mia pignoleria quindi mi
ha imposto di riprendere in mano il non più nuovo “Diamante da Tiffany” con l’animo
di ridargli solo una sfogliata per rinfrescarmi la memoria.
Ancora prima di riguardarlo però mi sono accorta di una
cosa strana: a differenza di molti, moltissimi altri libri (anche tra quelli
che ho recensito), di questo in particolare mi ricordavo TUTTA la trama, in
ogni piccolo dettaglio!! A memoria quindi non solo mi era piaciuto (l’avevo
letto a Natale 2011 per capirci), ma mi era proprio rimasto impresso.
Insomma, forte di questa familiarità con la trama mi sono
detta che tempo 2 o 3 giorni l’avrei riguardato e avrei potuto attaccare col
nuovo. Questo accadeva il 10 gennaio.
Ndr: per chi non l’avesse notato, sono passati più di 20
giorni.
Ma perché ci ho messo così tanto??? Ve lo dico
sbattendomene della netiquette:
PERCHE’ IL LIBRO E’ STRABELLOOOOOO!!!!!! Non ho resistito, ogni volta che per
fare prima mi dicevo “Maddai questo pezzo te lo ricordi, passa oltre” scendevo
con lo sguardo di 10 righe e poi mi sentivo in colpa e tornavo su a rileggere
ogni singola parola, a gustarmi il succo della storia spremendolo dalle pagine
del libro come d’inverno si fa con le arance mature.
A volte succede, ci sono certi libri così ben riusciti
che non si riesce nemmeno a fargli una recensione, attività in cui si
presuppone una certa oggettività nel determinare un balance fra gli aspetti positivi e quelli negativi… oggettività che
io evidentemente ho perso visto che perdono al libro anche il banalissimo titolo
che non ha praticamente niente a che fare con la storia. Quindi legittimamente
vi chiederete: “E mo’ tu qui che ce stai a fa’???” A consigliarvelo, ecco che sto a fa’!
A consigliarvelo perché, come tante volte vi ho ripetuto,
i libri con più protagoniste sono come all’autogrill dove con 3 primi ne paghi
solo 2 (e quindi come rifiutare?), ma se addirittura come in questo libro la/le
protagoniste si moltiplicano in parallelo alle location, allora il pasto si
trasforma in un vero all you can eat!
E ne esci satolla.
E sto qui a consigliarvelo anche perché la trama (ok
talvolta un fiiiiiiiiiilo surreale) è affascinantissima nel suo snodarsi tra
NY, Parigi, Londra e Venezia… praticamente le 4 città più belle del mondo (per
la serie Ti piace vincere facile?), e
perché tutto il resto è reso speziato e anche un po’ misterioso dalla storia
delle liste e del linguaggio dei fiori e delle sorprese organizzate da Henry… e
che cazzo, ma solo nei libri un uomo così??? (la risposta è “sì, ecco perché
tutte li leggono”…)
E infine sto qui a consigliarvelo perché non ha niente di
scontato, perché vi farà provare un caleidoscopio di emozioni, dall’imbarazzo
come nella scena della sfilata di New York, alla passione come sul balcone di
Venezia, alla paura come durante l’orgia di messaggi in segreteria di Claude,
alla tenerezza di fronte all’ingenuità di Cassie, fino all’amore (e di
conseguenza al radioso buon umore) alla fine del libro quando i protagonisti…………
No non ve lo dico, se non l’avete letto, leggetelo e
scopritelo da sole! ;)
The LR advice:
più chiaro di così!!!
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