Partiamo dalle basi: per chi non lo sapesse, Candace Bushnell è la geniale creatrice di Sex and The City, quindi praticamente la creatrice della pietra miliare del genere romantico a cavallo fra gli anni '90 e gli anni '00, del termine di paragone di tutte le storie d'amore e d'amicizia che ci sono state, ci sono e ci saranno.
Non so se ho reso l'idea dell'immensità di questa autrice!
"Golden Girl" è uno dei tentativi di dire "Ehi, non ricordatemi solo per Sex and The City, so scrivere anche di tante altre cose!!": l'impresa è quantomai difficile, no? E' come per la divina J. K. Rowling, per quanto sia una scrittrice eccellente e un'abile tessitrice di trame narrative, sarà sempre Harry Potter quello per cui la gente la fermerà per strada alla ricerca di autografi.
E "Golden Girl" è proprio questo, un meta-libro, un libro nel libro in cui la protagonista fa la scrittrice e vuole disperatamente liberarsi del peso del suo personaggio più famoso, la creazione che l'ha portata al successo, la sua "Carrie".. che in questo caso si chiama "Monica".
Detta così -che è un po' come viene descritta in quarta di copertina- la trama sembrerebbe semplice ma... ehi, stiamo parlando di Candace! Preparatevi a qualcosa tutt'altro che scontato!
Iniziamo dalla/e protagonista/e: si tratta dell'autrice che ho qui sopra nominato, tale Pandy, un'estrosa scrittrice il cui carattere è talmente volubile, frivolo, eccentrico che si fa fatica ad inquadrarla nel classico stereotipo della scrittrice di libri (e si fa fatica anche ad immaginarla e a darle un volto); e un'attrice, tale SondraBeth, una ex-modella bellissima e contorta arrivata alle luci della ribalta grazie al ruolo di protagonista dei film ispirati a "Monica", talmente particolare che anche lei si fa fatica ad inquadrarla nel classico stereotipo da starlette hollywoodiana.
Ed eccolo qui, condensato in 5 righe uno dei problemi maggiori del libro: la difficoltà dei personaggi, la loro complessità che rende impossibile afferrarne i tratti, prevederne le mosse. Non si sta parlando di profondità psicologica, ma di eccentricità a un livello tale da renderli quasi del tutto inverosimili.
Il secondo problema del libro è un mix di lunghezza e di densità: il libro non è eccessivamente lungo in termini di pagine, ma in ogni singola pagina sono condensati una quantità di avvenimenti da perderne il conto. Immaginatevi di vedere Il Signore degli Anelli 1-2-3 tutti in 2 ore e mezza, c'è da impazzire. Quindi si fa un po' fatica a stare dietro al turbinio di avvenimenti, alcuni anche davvero incredibili, che capitano a queste due protagoniste.
Da queste due pecche del libro sembrerebbe che non mi sia piaciuto, ma invece devo dire che la lettura é stata particolarmente accattivante: l'intensità del libro e la difficoltà ad inquadrare le protagoniste sono proprio i due elementi che fanno venir voglia di continuare a leggere e di "capirci qualcosa".
Certo, al termine della lettura molti dubbi rimangono ed il paragone con la linearità, il realismo e il fascino delle protagoniste di Sex and The City é inevitabile. Il punto é che come Pandy non riesce a liberarsi di Monica, molto probabilmente Candace non riuscirà mai a liberarsi delle "Ragazze" ed i tentativi di andare verso storie diverse la porteranno su territori che dovranno per forza essere fuori dai canoni per potersi definire davvero inesplorati.
The LR advice: non voglio fermarmi qui con Candace, ma anzi questo libro difficile ed eccentrico mi ha incuriosita e fatto venir voglia di leggere anche "Lipstick Jungle" che ha dato il via all'omonima serie. É questa comunque la magia delle grandi scrittrici, di coloro che sanno inventare storie: che ti convincano al 100% o no, non vorresti mai smettere di leggere!