Vi ricordate “Donne con il tacco 12” di Rebecca Chance?
Recentemente ho trovato altri due suoi libri e una recensione a confronto è
stata d’obbligo, sia perché si tratta di due libri della stessa autrice -tra
l’altro letti in rapida sequenza- sia perché sono accomunati da un titolo
simile.
Partiamo proprio da questo: ora, come al solito, per favore lasciate
perdere il titolo. Fate finta che il primo si chiami “Gli intrighi vanno di
moda” e il secondo “V.I.R.: very important rehab” (dai, ogni tanto lasciatemi
sbizzarrire!!) così almeno sarà più facile ricordare di cosa parli ciascuno dei
due!
Prima di iniziare la recensione, infatti, sono dovuta andare
su internet a rivedere quale dei due fosse quello ambientato nella redazione
del giornale e quale quello nella clinica di riabilitazione… ma non perché i
libri non mi fossero rimasti impressi, solo perché non riuscivo a riconoscerli
dal titolo!!! In ogni caso, questa “saga dei tacchi alti” ha fatto il suo
sporco lavoro: li ho visti in libreria e grazie al titolo mi sono ricordata
dell’autrice e di quanto mi fosse piaciuto il primo libro… e anche stavolta non
sono stata smentita!!!
Bellissimi entrambi! Praticamente già svelo qui il mio LR
advice: vanno letti! Con una componente thriller oscura, spesso triviale,
tengono incollati alla lettura. Sono libri molto più “adulti” di altri che ho
letto e recensito recentemente, molto più concreti e “sporchi”. Questo
ingrediente di cruda verità che emerge nelle descrizioni di sentimenti grevi,
delle passioni acri che riverberano nei locali strip-tease o puramente di
sesso, è uno degli aspetti che rimane più impresso dei libri della Chance anche
perché immerso in un contesto tutto sommato leggero, scintillante e
Hollywoodiano.
Come già nel primo libro, l’autrice lavora bene con un pool
di protagonisti, stavolta anche con qualche uomo tra i vari, anche se i
personaggi donna rimangono sempre quelli più raffinati e rifiniti. È davvero riuscitissimo
l’accostamento di protagoniste ingenue e leggere a quello di altre
machiavelliche, perfide, volgari e quasi diaboliche, creando un delizioso
bilanciamento fra i vari capitoli dei libri, ciascuno dedicato a un personaggio
diverso.
“Amori, bugie e tacchi alti” ha un che de “Il diavolo veste
Prada”, ma qual libro ambientato in una redazione di un giornale di moda non ce
l’ha?? Abbiamo Jodie, questa protagonista ingenua come quella di “Cinquantasfumature di grigio”, che si infatua del mondo della moda così come del magnate
che la sevizia e la costringe a torture e anoressia. E poi abbiamo Victoria, la
direttrice del giornale, algida e bella, macchinosa nel suo ordire trame, nella
sua bramosia di potere, bellezza e successo. La storia si muove sinuosa ed
elegante, scoprendo i lati “malvagi” di ciascuna protagonista, a partire da un
inizio oscuro e turbolento che non potrà che turbarvi.
“Le cattive ragazze portano i tacchi alti” invece è più
corale, come una sinfonia di storie che solo a metà libro vanno ad intrecciarsi
in maniera quasi inaspettata. Incontrerete così Amber, Petal, Skye e l’ultra
virile Joe che in mezzo a tutte queste donne si pasce e crogiola come un gatto
al sole. Un libro che racconta i retroscena delle pubbliche relazioni, del mondo
delle star (come solo "Il diavolo vola a Hollywood” di Lauren Weisberger era
riuscito a fare) e della perdizione che nei giri di attori, modelle e
spogliarelliste alcool e droga portano a sperimentare.
Due libri coinvolgentissimi che si vede siano scritti dalla
stessa mano sfrontata e spregiudicata, capace di tratteggiare atmosfere
leggerissime così come torbide scene di passione e non solo… bravissima Rebecca
Chance, hai davvero dato il meglio di te in entrambi, non vedo l’ora che esca
il tuo prossimo libro!!!!