9 novembre 2015

"Ti prego perdonami! di Melissa Hill


"Ohi ohi" recentemente è diventata la mia interiezione più frequente. La uso quando sono stanca, quando sono preoccupata, quando sono senza parole. Più che un "qui si mette male" è un "e adesso che si fa?" e insieme alla triade "santa polenta", "santa peppa", "porca trota", "ohi ohi" si merita di sicuro un posto sul podio del frasario da damigella per bene inizio '900.

Sperando di avervi chiarito cosa voglia dire "ohi ohi", ho deciso che "Ti prego perdonami" se ne merita uno. 
Lo spunto come sempre non era niente male, c'era l'amore, c'era il mistero, anzi ce ne erano più d'uno, ma le anime della storia non sono riuscite a ricondursi a unità.
Abbiamo il mistero del "cosa-diavolo-è-successo-in-Irlanda?", quello del "cosa-diavolo vogliono-dire-le-lettere?" e quello di "ma-da-dove-diavolo-spunta-questo-ex-marito?"
[come noterete, continua il frasario bon ton].

Per quanto gli spunti fossero interessanti, lo sviluppo era inconsistente. Era chiaro che alla base di ogni storia ci fosse il concetto del perdono negato da guadagnarsi in quanto unico modo per tornare felici, ma nessuna delle 3 aveva una vera ragion d'essere di questo perdono.
• Alex doveva perdonare Seth per un supposto tradimento, che poi si scopre non esserci stato, ma ciò non ha trattenuto Seth da starsene via per 1 anno chissà dove negando le carte per il divorzio. Quando si dice idee chiare.
• Greg doveva perdonare Leonie per avergli detto in faccia "Ehi bello, la tua ex ti ha tradito, tua figlia non è tua figlia, comprende??"
• Helena doveva perdonare Nathan per essere andato in Vietnam lasciandola a casa a fare corone di fiori da mettere nei loro cannoni. Una cosetta da niente.
Insomma, un po' dura costruire dei "perdoni" su questi episodi no? Andavano argomentati meglio, andava per lo meno costruito un pretesto più convincente.

Perdono a parte, l'altro grande tema del libro è quello della fuga. I personaggi sfuggono ai problemi e si danno alla macchia, sperando poi di essere perdonati anche per questo.
La fuga più interessante è quella di Leonie che dall'Irlanda se ne va a San Francisco!!! E che dovevi aspettare di litigare col moroso per traslocare in una delle città più belle del mondo?
Comunque, mentre lei si rifà una vita a San Fran, emergono a mo' di flashback i ricordi di Dublino, della storia con Greg, di quella pazza dell'ex moglie e della figlia viziata. Devo dire che questa parte è la meglio scritta del libro perché ha uno svolgimento, non è affrettata, è verosimile (fino a un certo punto) e coinvolgente. Anche il fatto che sia svelata poco a poco la rende più sfiziosa da scoprire pagina dopo pagina.

Il tema della fuga quindi vince 1 a 0 contro il tema del perdono.
Ma è una magra vittoria per un libro da cui mi aspettavo molto di più.

The LR advice: Melissa mi è sempre piaciuta, l'ho recensita più volte e volevo segnarvi qualche altro titolo a cui dedicarvi invece di questo. Ma rileggendo le recensioni mi sono accorta che è già da qualche tempo che non sono più soddisfatta dei suoi libri. Melissa che succede? Consiglio per lei: scrivi un altro libro e riprovaci! Consiglio per voi: lasciate perdere questo libro e provatene un altro! 


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