15 agosto 2015

"Un giorno perfetto per innamorarsi" di Anna Premoli


Nella mia estate non poteva mancare un altro “classico”, l’ultimo romanzo di Anna Premoli.
Dopo “Ti prego lasciati odiare” e “Finché amore non ci separi”, ecco che Anna cade a fagiolo con un altro romanzo e stavolta -ve lo svelo subito così potrete tirare un sospiro di sollievo- è molto diverso dai precedenti. Brava Anna, non sei ricaduta nell’errore!

La recensione è iper positiva, la scrivo con un bel sorrisone stampato sulla faccia, lo stesso che avevo mentre leggevo. Questo libro è una delizia, è sinceramente gustoso, lo definirei quasi “appetitoso” (termine leitmotiv delle mie mangerecce giornate di vacanza).
Mi ha ricordato quelle sensazioni di dolcezza e freschezza che l’autrice era riuscita a evocare col primo libro, solo che questo, pur essendo sempre favoleggiante, è molto più ironico, divertente e ritmato.
Caspita quanto è difficile scrivere recensioni positive, basterebbero quasi poche righe per dire LEGGETELO LEGGETELO LEGGETELO e invece mi rendo conto che stavolta voglio proprio convincervi a farlo.

Quindi vi convincerò dandovi 3 validi motivi:

1. Booooorn in the U.S.A. :)))))))
Se come me avete un amore viscerale per gli States, se avete visitato l’entroterra, magari proprio il Sud degli Stati Uniti (io  personalmente sono stata nel South West ma penso che la mentalità non sia troppo diversa da quella dell’Arkansas in cui il libro si svolge), troverete de-li-zio-so il setting della storia e vi sembrerà quasi di respirare l’aria calda e polverosa delle strade di provincia, sentire i rumori del paese interrotti solo da quelli della natura, vedere i sorrisi gioviali della gente di campagna.
Non è la solita New York, non è Londra, non è la metropoli alla Sex and The City e proprio per questo tutto sembra più vero e sincero, anche la “favola” stessa sembra più credibile qui perché trova terreno fertile nell’ingenuità dei personaggi.

2. Maschi contro femmine? Ma va!!!
Avete presente quei protagonisti, quei maschi alpha alla “Decido tutto io, quando come e dove voglio” e quelle protagoniste stile donnine dell’800 alla “oh mio signore farò tutto quello che vuole”?!! (Io arrivo dalla lettura di “Grey” perciò oh sì che ce li ho ben presenti!)
Ecco, dimenticateveli! Qui la protagonista c’ha due palle così!!! Bello, mi piace da morire vedere come sia una donna spregiudicata e sicura di sé, della propria femminilità, del proprio corpo e relative voglie. Come sia lei a corteggiare lui, a provocarlo, a sedurlo, a sbattergli in faccia il suo desiderio lasciandolo spiazzato, lasciando che sia lui a negarsi… e credetemi, lui si nega di brutto! Ma esistono veramente uomini single che rifiutano le avances di una bella donna perché vogliono “qualcosa di più”? Perché la vogliono far innamorare? In questo libro la risposta è sì! 
Ma non pensate per favore che tra i due non ci sia chimica: c’è una tensione pazzesca, un desiderio inespresso che muore dalla voglia di esplodere. E allora gli slanci respinti di lei non sembreranno patetici, lei non sembrerà la donna rifiutata, i suoi attacchi saranno solo l’antipasto per un’unione che culminerà in un delizioso (di nuovo) lieto fine!

3. #vivileggero
Insomma, è estate, c’è il sole, si è in vacanza, siamo tutti più predisposti a vivere in maniera spensierata (guardate che l’estate oltre che essere una stagione è prima di tutto uno state of mind), ma che male c’è a vivere con un po’ di leggerezza? Questa è una favola, lo so e sono certa che Anna VUOLE scrivere favole, favole per bambine un po’ cresciute, ma in fondo sono favole… e a chi non piacciono le favole? Come scrivevo nella recensione del primo libro di Anna Premoli: “Io credo che ogni tanto faccia davvero BENE concedersi un po' di frivolezza, di fiabe e di sana magia. E a volte fa ancora meglio... Crederci!!!!”

The LR Advice: allora vi ho convinte? Secondo me sì e se non l’ho fatto almeno vi ho fatto venire un po’ di… appetito, ne sono certa! Buona lettura e buon vissero per sempre felici e contenti!

14 agosto 2015

“Grey” di E. L. James


Care lettrici preparatevi perché ha inizio una maratona fuori stagione: la maratona delle recensioni dei libri d’estate! Siamo già a quota 4 (la mia voracità per la lettura aumenta proporzionalmente all’aumentare dell’abbronzatura sul mio corpo) perciò il mio obiettivo è fare 4 recensioni in 4 giorni: ce la posso fare.

Partiamo dal primo, un classico per chi segue il blog… una di quelle letture che non avrei potuto mancare ovvero il prosieguo della saga di “Cinquanta sfumature”.

Nonostante avessi già intravisto vari commenti molto negativi sul libro (non ultimo quello sul blog di Selvaggia Lucarelli), ho deciso di leggerlo comunque. Vi ricorderete infatti che la mia recensione di “Cinquanta sfumature di rosso” terminava con un lamento: l’autrice aveva piazzato alla fine del libro una manciata di pagine riguardanti i primi capitoli di “Cinquanta sfumature di grigio” raccontati da Christian invece che Ana, pagine che si erano rivelate l’unico spunto interessante dell’intera trilogia! Ah se avesse scritto tutti i libri a capitoli alternati, conservando questo gustoso andirivieni di prospettiva… 

Ehi, ma… aspetta un secondo: è uscito “Grey”!!!

Quando è uscito il libro l’impressione era proprio quella che la mia “preghiera” fosse stata ascoltata (forse non l’avevo espressa solo io) e quindi la lettura era non solo un obbligo formale per completare il ciclo di recensioni sul blog, ma anche un obbligo morale: non farla sarebbe stato un affronto, un po’ come non ballare a centro pista la canzone che hai chiesto 2 ore prima al DJ e che finalmente se l’è ricordata.

Dunque dopo questa premessa in stile #giustificazioninehai, posso finalmente iniziare la recensione.

Leggere “Grey” è come rivedere un film già visto: per carità, a me piace tantissimo farlo, è proprio quando conosci già la storia che puoi goderti di più tutti gli aspetti del film senza stare a chiederti in continuazione “cosa succederà?”. Però se avessi proprio proprio proprio voluto rileggere “Cinquanta sfumature” avrei riletto direttamente “Cinquanta sfumature” senza spendere più di 18euro per un nuovo libro, no?

Mi spiego: il racconto filtrato dagli occhi di Christian avrebbe dovuto aggiungere qualcosa alla storia, non soltanto replicarla fedelmente, avremmo dovuto scoprire particolari in più, qualche retroscena, ma soprattutto avremmo voluto vedere il tutto veramente attraverso gli occhi di un uomo! E invece man mano che si va avanti questo Christian assomiglia sempre più ad Ana: cosa li differenzia? Dove troviamo il punto di vista maschile, quello che ci aspetteremmo essere anche più ruvido e greve e che allo stesso tempo potrebbe sorprenderci con sentimenti di cui non lo credevamo capace?
Ok, io lo so che certi uomini (forse tutti gli uomini) sono profondi come l’acqua del cesso, ma era proprio in quella profondità che volevamo immergerci (OMG che metafora sfortunata) per rivivere in maniera completamente inedita le sensazioni tutte femminili del primo libro.
Non sarebbe stato pericoloso addentrarcisi E. L. James, in fondo erano acque basse!

Il libro però purtroppo non va in questa direzione, sospetto che l’autrice abbia fatto anche dei copia incolla di alcune parti, tanto sono uguali. Comunque massimo rispetto per lei e il suo genial staff: devono essere laureati in “Come far spendere soldi alle persone per comprare un libro che già hanno ma non sanno di avere”. In sostanza “Grey” non è altro che un abile cambio di copertina di “Cinquanta sfumature”, che tristezza.


The LR advice: avete visto il film? Su non negatelo! Dunque visto che l’avete fatto, sappiate che leggerete “Grey” (perché so che nonostante la recensione lo leggerete) immaginando i protagonisti come gli attori del film, e questo è un gran peccato perché la sensualità di Jamie Dornan è pari a quella della bottiglia d’acqua Evian che malinconica mi guarda dal tavolo sciogliendosi al sole di agosto… manco quello ci resta!

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