1 ottobre 2014

"Adulterio" Di Paulo Coelho


Ammetto che mi approccio a questa recensione con un certo timore, lo stesso timore misto a reverenza con cui mi sono approcciata alla lettura del libro. Non avevo mai letto nulla di Coelho e quando mi è stato regalato “Adulterio” ho pensato a come avrei fatto a recensire un autore celebrato come poeta, i cui libri nel mondo hanno venduto più di 130 milioni di copie e che è stato nominato dall’ONU “Messaggero della Pace”. Come avrei mai potuto rendere giustizia a un autore del genere nel mio modesto blog?

Fortunatamente… “mi ha salvato la campanella!!”... come dicevano Aldo, Giovanni e Giacomo! E la campanella in questo caso è stata l’opinione di mia sorella, amante delle opere di Coelho e loro profonda conoscitrice, che ha letto “Adulterio” in contemporanea a me permettendomi di avere un confronto con un’esperta di questo autore.

Ma andiamo con ordine, non voglio svelarvi subito il nostro parere, su cui ci siamo trovate innegabilmente d’accordo; ecco invece la cronistoria di come è andata questa mia… “prima volta” con Coelho.

Il libro è breve, poco più di 250 pagine; trama e titolo promettono una storia in cui il tradimento coniugale di una giovane donna diventa la fuga da una vita troppo perfetta. Le aspettative erano quindi di trovarsi faccia a faccia con una storia, uno svolgimento e una costruzione dei personaggi che andassero in questa direzione.
E invece è tutto narrato in prima persona dalla protagonista che si dibatte tra pensieri contrastanti come un pesce in due dita d’acqua, e ti travolge con un flusso di coscienza impetuoso e ottenebrante. Ora, io non so se questo sia il tipico stile di Coelho e -volutamente- non mi sono informata per non trovare giustificazioni meramente stilistiche all’impressione di disorientamento avuta sin dalle prime pagine.

In ogni caso, una volta capito cosa aspettarmi, sono andata diligentemente avanti nella lettura fino almeno a pagina 140…. e poi …ho mollato!!!!
AIUTO!! BASTA!! Basta fiumi di parole per descrivere sensazioni indescrivibili, basta discorsi che iniziano e non vanno da nessuna parte perdendosi nei labirinti della mente della protagonista, ma soprattutto basta con l’assurdità di certe situazioni, assolutamente inverosimili.
Coelho ha voluto provare a immedesimarsi profondamente nella mente di una donna, e ha colto un punto senz’altro verosimile (anche se mia sorella dissente) ovvero che dalla troppa perfezione possano nascere l’inquietudine e la ricerca di qualcosa di diverso, di sbagliato e di perverso.
Lo spunto è corretto, sono le circostanze con cui è espresso a non essere assolutamente verosimili: la scena di sesso orale come primo approccio della protagonista al suo amante, senza alcuna avvisaglia… ma quale donna lo farebbe mai??? Quale donna si lancerebbe in una cosa così intima ed erotica senza aver mai rivisto e neppure desiderato un amante prima?
E che dire dell’episodio dell’acquisto della cocaina con tanto di seduta psicanalitica con lo spacciatore? In primis: esistono veramente situazioni di questo tipo a Ginevra?...Io ho i miei fieri dubbi. In secondo luogo, passiamo così, senza soluzione di continuità, dalla depressione al tradimento e addirittura alla criminalità?? Non vi sembra un po’ eccessivo? Questo è segno di squilibrio ben peggiore della depressione descritta e pertanto assolutamente inverosimile.

Quindi cosa vi aspettate che abbia fatto? Ho iniziato a fare come i conigli e a zompettare per il libro, saltando 2 o 3 pagine alla volta, alla ricerca di fatti invece che di flussi di coscienza. “Ti sei persa il meglio!!”, direte voi. “Ho cercato di sopravvivere e portare a compimento un’impresa!”, replicherò io.

Quanta scrematura si sarebbe potuta fare, quanta pulizia, quanti monologhi in cui non sono riuscita a ritrovarmi, quante costruzioni così lontane dal pensiero femminile. Pensare che le donne si facciano tante “seghe mentali” non giustifica descriverle come se la loro mente fosse fonte di un incessante moto ondoso di pensieri senza conclusione!
I momenti di riflessione nella mente di una donna ci sono eccome, almeno una volta al giorno, ma sono più consequenziali, più motivati, più veri! Ecco, quello che non mi è piaciuto di questo libro è la freddezza con cui Coelho ha provato a fingersi Linda, la protagonista: fare poesia non vuol dire saper scrivere frasi poetiche, ma saper tratteggiare emozioni diafane, con delicatezza e con profondità.

Alla fine, alla fantomatica pagina 265 ci sono arrivata, non senza sforzo. Ma ci sono arrivata ormai delusa dall’esperienza e lontana dal racconto e dalle sensazioni che l’autore avrebbe voluto tratteggiare. Vi chiederete quindi il mio giudizio finale che, come preannunciavo, è uguale a quello della mia “fonte esperta”: incompleto, deludente, inverosimile.

Attenzione però, è evidente che l’autore sia un poeta di fama mondiale, perché nel libro ho ritrovato alcune frasi talmente belle e talmente vere da sembrare scolpite nel marmo e non mi sono potuta esimere dal fotografarle col cellulare per portarle con me… come ad esempio:

“E’ possibile predisporsi ad amare l’uomo giusto? Certamente sì.
Il problema è riuscire a dimenticare l’uomo sbagliato,
che è entrato nella tua vita senza chiedere permesso,
semplicemente perché stava passando da quelle parti e ha trovato la porta aperta”

…o ancora
“Rifugiarsi in un sogno non è affatto semplice come appare.
Al contrario. Può risultare pericoloso.
Con il sogno, scateniamo energie fortissime,
e non possiamo più nascondere a noi stessi il vero significato della vita.
Quando sogniamo, accettiamo di pagare un costo per la realtà immaginata”.

Queste sono vere perle, leggetele con attenzione (ve lo posso giurare, io sono della filosofia di diffidare sempre degli uomini che parlano come una t-shirt, quindi fidatevi). Queste frasi sono abissi che si aprono sull’anima provocando vere e proprie epifanie. E allora perché annegarle in mezzo a una congerie di pensieri devianti, metafore e voli pindarici?

Per concludere, torno alla premessa: era la mia prima esperienza con Coelho e forse avrei dovuto arrivarci più preparata, anche se a posteriori vedo che in tanti forum i suoi sostenitori più accaniti si sono scagliati contro questo libro definendolo noioso e inconcludente… di sicuro questi commenti mi fanno sentire meno “sola” e mi rincuorano sul fatto che forse forse, se non mi è piaciuto, non è tutta colpa mia.

The LR Advice: mi spiace, non me la sento di consigliarvi di leggerlo… ma potrei chiedere consiglio alla mia “fonte esperta” su quali altri libri di Coelho meritano di essere letti! Se comunque volete approcciarlo, fatelo con pazienza e apertura mentale, non sentitevi in colpa a saltare qualche pagina e trovate anche voi fra le righe le vostre personali epifanie. Buona ricerca!
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